giovedì 22 maggio 2008

Bruno Vespa, l'ICI e Cogne



Rosanna Pasero - www.broderie.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se questa è giustizia ...
Pubblicato il 22/05/08 alle 21:49:45 GMT da flaber

Ieri notte qui vicino a dove abito c’è stato un grosso movimento di volanti e sirene. Si poteva pensare ad un disastro naturale, un attentato, un colpo di stato.

Niente di tutto questo.

Qui alla Dozza di Bologna è arrivata una donna o meglio una criminale che, data la pericolosità, è stata giustamente scortata da un bel numero di carabinieri. Non si sa mai.
Anche se, secondo me, forse poteva bastare un vigile urbano perché a me la signora in questione fa più pena che paura.

Ma veniamo ai fatti.

La signora Franzoni è stata condannata a 16 anni di carcere per aver, secondo la sentenza, ammazzato il figlio.

Non so se lo ha fatto, forse sì.

Ma per me una convinzione non sostituisce una prova. E da quanto ho letto e sentito, una prova che porta ad una colpevolezza senza ombra di dubbio, non esiste.

Tutto ciò che collega la sua presenza sul luogo dell’omicidio è ovviamente dovuto al fatto che abitava li e che per prima ha soccorso il figlio.

L’arma del delitto non è stata trovata. Quindi che cosa resta? Una convinzione.

Ma ciò più mi indigna non è questo.

Le cose che mi fanno credere che non sia stata fatta giustizia sono altre.

Sappiamo che il grande spartiacque che stabilisce la gravità del reato è la volontarietà e la consapevolezza.
I giudici hanno tentato in tutti i modi di puntare sulla perizia psichiatrica per dare conferma alla loro convinzione che la signora possa avere agito in uno stato mentale fuori controllo.

La signora, se furba, poteva assecondare questa linea difensiva e cavarsela a buon mercato.
Non l’ha fatto. Quindi o totalmente stupida oppure convinta di essere estranea ai fatti.

Essendo stata subito esclusa le premeditazione ed anche la volontarietà, non essendoci alcun movente, resta ovviamente solo la momentanea incapacità mentale.

Mi risulta che la legge non prevede un giudizio a carico di chi non è capace di intendere e di volere ma prevede soltanto il ricovero in centri di cura mentale fino alla guarigione.

Se una persona si ubriaca volontariamente e volontariamente si mette al volante ed ammazza qualcuno, si giudica come colpevole di omicidio colposo. La colpa si intende è per essersi messo alla guida in quello stato, non di aver voluto ammazzare.

Se una persona in un particolare momento in cui non è in grado di intendere ammazza qualcuno, penso abbia diritto ad essere giudicata allo stesso modo.

Eppure al romeno che ha inconsapevolmente ed involontariamente ammazzato 4 persone sono stati dati 6 anni di villeggiatura al mare mentre alla Franzoni che, sempre inconsapevolmente ed involontariamente, avrebbe ammazzato il figlio sono stati dati 16 anni di carcere anziché 3 anni di vacanza in montagna.

In realtà il giudice aveva tre alternative:
- omicidio volontario con condanna all’ergastolo;
- omicidio involontario con pena mite o ricovero ospedaliero;
- omicidio a metà con pena a metà.
E’ stata scelta quest’ultima.

Altro ragionamento aberrante che ho sentito è che se la signora appariva meno in TV e avesse fatto meno sceneggiate, la corte sarebbe stata più clemente.
Non oso pensare alla condanna che avrebbe avuto se fosse stata anche antipatica e brutta.
Io sono rimasto al giudizio basato sulle prove e non sui passaggi in TV, ma evidentemente non è più così.

E per finire, la farsa.

Tre anni di indulto, tra cinque anni fuori per buona condotta. Coscienze a posto ed avanti un altro.

Ma che c***o (scusate il termine) di giustizia è questa? Pena assurda ed espiazione ridicola.

Questa purtroppo è la falsariga a cui si sono conformati molti atti della giustizia italiana.

In alternativa abbiamo l’indulto, il “fuori subito”, oppure, se sfigati, il carcere ad oltranza in attesa di giudizio.

Una condanna proporzionata al reato e la certezza della pena? Utopia.

Se la giustizia viene amministrata in questo modo .... è meglio starne alla larga.

Flavio Berlanda
Bologna