mercoledì 18 giugno 2008

Reato di "Stampa Clandestina" per i blogger ?



Carlo Ruta, curatore di un blog, è stato condannato per "stampa clandestina".
Copincolliamo due interventi tratti da www.peacelink.it


SENTENZA INEDITA SUL WEB IN EUROPA Curatore di blog condannato per "stampa clandestina" di Stefano Corradino - articolo21

Stampa clandestina. Secondo la Legge sulla stampa il reato lo commette chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale o altro periodico senza che sia stata eseguita la registrazione prescritta... Premesso che l'aggettivo "clandestino" per la stampa ha sempre uno sgradevole sapore censorio e andrebbe quantomeno sostituito dal termine "irregolare" anche per segnare la differenza con le pubblicazioni clandestine della prima metà del novecento, fino ad ora questo principio eravamo abituati a vederlo attribuire ai giornali cartacei, che nella cosiddetta "gerenza" mancano degli elementi che li contraddistingono come "testate".
Oggi, per la prima volta in Italia, e probabilmente anche in Europa, il reato ha riguardato il web: lo storico Carlo Ruta è stato infatti condannato dal Tribunale di Modica ad una pena pecuniaria per un blog (www.accadeinsicilia.net), con l'accusa di periodicità non regolare.
"Quale irregolarità? In nome di quale principio si applica il criterio della periodicità ad un blog?" si chiede lo storico intervistato da Articolo21. C'è il sospetto che la motivazione della chiusura del blog e della condanna dello storico non sia tanto di ordine tecnico o burocratico. "Nel mio blog - afferma lo storico - io ho fatto ampie ricostruzioni, con una documentazione dettagliata e in parte inedita sul caso di Giovanni Spampinato, il giornalista, collaboratore dei quotidiani "l'Ora" e "l'Unità" che nel 1972, a soli 22 anni, fu ucciso a Ragusa mentre stava portando alla luce, in un'inchiesta su un delitto, un rilevante intreccio di affari e malavita...". "Solo in Cina e a Cuba questo è avvenuto - commenta Ruta - ed è per questo che ci attiveremo tra conferenze stampa ed altre azioni affinchè tutti vengano a conoscenza di questa violazione della libertà di espressione. Perchè questo rappresenterebbe un precedente molto grave".
La stampa "non clandestina" a questo caso non ha dato ancora alcun rilievo ad eccezione del quotidiano "la Stampa" che ha ricostruito nel dettaglio la vicenda.
"Non siamo abitati - afferma Giuseppe Giulietti - a commentare le sentenze ma non vogliamo che questa resti avvolta nell'ombra perchè riguarda l'articolo21 della Costituzione e la libertà della rete, in un momento tra l'altro particolarmente delicato per l'informazione, in cui si decreta il carcere per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni che non rietrano in quelle consentite"...



Perche' non condannare per lo stesso reato i milioni di italiani che hanno un blog? di Antonio Giaimo - ex cronista del giornale L'ORA, ex redattore dell'Ansa in America Latina


Leggo ancora una condanna per Carlo Ruta e lo spirito di Leonardo Sciascia sobbalza in Cielo. Carlo Ruta, fine storico, delicato cronista della martoriata terra di Sicilia, umile e semplice studioso di fatti accaduti, ammalato cronico di asma come il "Che" Guevara, uomo appartenente alla Cultura, a quella categoria tanto odiata dal Potere nelle sue molteplici manifestazioni, condannato per "stampa clandestina"!!!
Applausi alla giudice, collega del procuratore Fera. Si, applausi, applausi e ancora applausi.
Che fare, che dire davanti alla pagliuzza trovata? Perche' non condannare per lo stesso reato i milioni di italiani che hanno un blog? Perche' non chiamare in causa tutti i siti italiani che parlano male ed a sproposito di Berlusconi, che inneggiano a sette, che esprimono opinioni. Solo Splinder ne ha oltre mezzo milione di blogger.
La giudice ha dimenticato - oh che sbadataggine - che l'articolo 21 della Costituzione rende liberi gli italiani ad esprimere con ogni mezzo le proprie idee senza censure.
Se con questa operazione si vuole chiudere la bocca a Carlo Ruta, la "Casta" ha fatto male i conti.
Carlo Ruta con questa ennesima condanna-denuncia dimostra al mondo l'esistenza di un potere ormai in disuso, vecchio, superato che dà i suoi ultimi colpi di coda.
Connivenze? Sara' il CSM consiglio superiore della magistratura a vederci chiaro su
questa vicenda che vede contrapposti un semplice scrittore ed un vecchio procuratore che ha esercitato la "giustizia" amministrandola per un tempo cosi' lungo da superare, nell'incarico, personaggi della letteratura latino americana.
Una considerazione. Nell'Italia della crisi dei valori, della poverta' intellettuale, dell'intrallazzo, delle logge massoniche deviate, dei servizi segreti screditati (ritenuti dagli stessi americani inaffidabili), dello sbando e dell'ingiustizia trionfa la miseria umana.
Sì perche' la condanna a Carlo Ruta appare speciosa, miserabile.
Nel linguaggio trionfante della Caverna dopo il reato di "stampa clandestina" che possiamo aspettarci, se non il titolo impuro di terrorista ?
Dall'altopiano boliviano solidarieta' a Carlo Ruta

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questa sentenza non lascerà traccia nella giurusprudenza e verrà presto annullata dalla Cassazione, se non in appello:
http://www.difesadellinformazione.com/ultime_notizie/76/da-storico-a-clandestino-la-vicenda-kafkiana-di-carlo-ruta/