sabato 13 settembre 2008

L'America del Sud alza la testa contro gli USA



tratto da www.gennarocarotenuto.it

La situazione in Bolivia è drammatica. Nella giornata di ieri forze paramilitari facenti capo al prefetto (governatore) dell’opposizione del dipartimento di Pando, hanno provocato una strage di contadini che ha causato otto morti. Un altro grave attentato terroristico, con danni per 100 milioni di dollari al gasdotto che esporta il gas boliviano verso il Brasile, è stato condannato da tutti, meno che dal governo statunitense. Quell’attentato terroristico è parte di una strategia di destabilizzazione giunta al punto di non ritorno e che non colpisce solo la Bolivia ma tutta l’America latina integrazionista.

Ma la Bolivia non è sola: in un comunicato congiunto i governi del Brasile, del Cile, dell’Argentina e del Venezuela hanno affermato che “non riconosceremo nessun governo che pretenda di sostituirsi a quello democratico eletto dai boliviani e confermato in un referendum appena un mese fa con quasi il 70% dei voti”. Le parole più pesanti le ha usate il governo del brasiliano Lula da Silva: “il Brasile non tollererà, ripetiamo, non tollererà, nessuna rottura dell’ordine democratico in Bolivia”. La battaglia della Bolivia è quella di tutta l’America latina.

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