sabato 18 luglio 2009

Zanetti e Ibra

Qualche mese fa sarebbe dovuto uscire un altro mio libro sull'Inter, poi per una serie di difficoltà della casa editrice abbiamo dovuto rimandare il tutto. Alcune parti andranno riscritte, ecco una di queste che è stata superata dagli eventi. Lo pubblico senza cambiare una riga, come potete vedere ancora una volta ero riuscito a predire il futuro. (la foto l'ho rubata a Segnale Orario)


La squadra favorita per lo scudetto ospita la seconda in classifica, vincere significherebbe mettere una bella ipoteca sul terzo tricolore consecutivo, ma le cose vanno male, i campioni sono sotto di un gol. Servirebbe un miracolo, il problema è che oggi gli attaccanti sembrano avere le polveri bagnate. A quel punto il capitano, uno che ha giocato tantissime partite ma ha sempre segnato col contagocce tira fuori il jolly e infila un magnifico gol al volo da fuori area. (riguardatelo su youtube) Roba da cambiare la voce di Scarpini che apre l'inno nerazzurro Pazza Inter. Meglio di quei film che danno nei pomeriggi estivi su Italia 1, quelli in cui il campione bravo e bello segna la meta (o il canestro) all'ultimo istante e corre ad abbracciare la fidanzata.

Dopo un paio di mesi la squadra favorita per lo scudetto sta vivendo un incubo. E' stata in vantaggio per tutto il campionato ma nel girone di ritorno è andata in crisi e così a 45 minuti dalla fine sta vedendo lo scudetto scucirsi dalla propria maglia. Servirebbe un miracolo ma l'unico in grado di farlo è in panchina, reduce da un lungo infortunio. L'allenatore lo fa entrare lo stesso, il campione poco dopo essere entrato in campo segna due gol e regala lo scudetto alla sua squadra. (riguardatelo su youtube)Anche qui basterebbero un paio di ritocchi alla sceneggiatura e il film verrebbe fuori da solo.

I due gol decisivi per lo scudetto 2007-08 li hanno segnati così Zanetti e Ibrahimović, due calciatori diversi, che più diversi non si può.

Ho avuto modo di conoscere il capitano alla Comuna Baires a Milano. Quella sera c’era la presentazione della sua fondazione di beneficenza e Gianni Mura, maestro di giornalismo, ci fece notare come Zanetti, al contrario di molti altri calciatori nerazzurri, aveva sposato la ragazza che aveva conosciuto quando non era ancora famoso, non aveva mai cambiato il taglio di capelli e l'unico difetto che aveva era quello di non passare quasi mai la palla e avventurarsi spesso in dribbling troppo complicati, ma visto il cattivo rendimento dei suoi compagni di squadra tutto sommato quello era il modo migliore per non far finire la palla agli avversari.

Completamente diverso l'altro campione interista Zlatan Ibrahimović, zingaro cresciuto a Rosengård, la Scampia di Malmö. Una storia simile a quella di Parma lui l'aveva già vissuta quando, da giovanissimo, giocava nell'FBK Balkan. Per la partita contro il Vellinge fu aggregato alla squadra dei ragazzini di due anni più grandi. La sua squadra perdeva per 4-0 quando il suo allenatore decise di mandarlo in campo, lui entrò e segnò 8 gol. Questo sarebbe troppo, non solo per un film, ma anche per un cartone animato pensato da qualche giapponese che conosce poco il calcio perché appassionato di baseball.

Zanetti bravo ragazzo con rendimento costante, Ibra pazzo e discontinuo, il primo sempre corretto, il secondo che arriva a prendere in giro i difensori avversari dopo averli dribblati. Chi preferisco tra i due? Troppo complicato dirlo, è come scegliere tra la pizza e il gelato, tra il sesso e l'amore, tra la ragazzina conosciuta quando entrambi avevamo 14 anni e la dottoressa conosciuta a 27. A farmi preferire l'argentino è probabilmente la convinzione che chiuderà la carriera in nerazzurro mentre lo svedese prima o poi troverà qualcuno che gli offrirà di più e deciderà di andar via. Forse è per questo che alla fine ho sposato la ragazzina conosciuta a 14 anni.

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