domenica 17 febbraio 2008

Torna Berlusca



(composizione in versi del nostro amico Mariano Grossi)


Italiano cuor contento che giulivo adesso godi,
son finite le tue pene, non è il caso che ti rodi,
son finiti i tempi grami, son cessati brogli e frodi,
ora è tempo di far festa, non c’è più Romano Prodi.
Se n’è ito tra gli insulti succhiasangue Padoa Schioppa
ed adesso al tesoretto tutti insiem montiamo in groppa;
chè la nostra economia soffierà col vento in poppa
e la chiave del risveglio ce l’abbiamo giusto in toppa!
Non c’è più quel gabelliere che di nome facea Visco!
Finalmente! Siamo stufi di sentir balzelli e fisco!
Era un pezzo che pressava, una vera ernia del disco:
basta con ‘sto schema antico, ce ne vuol uno men prisco!
Si appalesa all’orizzonte il ritorno dei più buoni,
quelli che per noi italiani hanno pronti tanti doni,
quelli che ci riempiranno di benessere e soldoni:
sta tornando sulla tolda della nave il Berlusconi!
Egli a questa vigna marcia taglierà tralci e radici,
egli a colpi di bacchetta ci farà tutti felici,
circondandosi dei mejo, sistemando frati e amici,
sgraverà le nostre terga dai balzelli d’Euro ed ICI;
e d’un colpo non vedremo mai più morti sul lavoro,
piano pian ritroveremo nelle fabbriche il decoro,
nuovamente l’operaio al sudor riavrà ristoro,
guadagnando a fine mese il suo meritato alloro!
Finalmente finirà di sbarcare amar lunario,
finalmente sarà tolto da quel sudicio sudario,
alla fine egli otterrà uno stabile salario,
mai più parlerem quaggiù di lavor scarso e precario!
Ci avevamo messo un pezzo per riavere questi agi
ed abbiam sacrificato a sta causa il prode Biagi,
ma qualcuno mise fine al bel viaggio dei Re Magi
consegnando Italia nostra a quegli ideator di stragi!
Ma è finita questa pausa che portò l’avversa sorte,
questa lurida sinistra l’abbiam condannata a morte!
Ha portato in Patria nostra solamente cose storte,
ma ora il sole di Zio Silvio brilla garrulo alle porte!
Splenderà di nuovo alto con Borghezio e Calderoli
e ben presto gli italiani non saran mai più da soli,
spiccherà la nostra Patria nuovi e arditi ed alti voli
e mai più fame e miseria si vedran sui nostri suoli!
La Quaresima è finita, abbiam tolto la gabella!
Lo diciamo tutti uniti, chè serrata è la mascella:
destra nostra è ancora salda, siam tornati sulla sella
da Tradate a Ceppaloni col sigillo di Mastella!
Pur la Rai che avean ridotto a una minestrina cotta
cambierà ben presto il passo, la rimetteremo in rotta;
poverina, così parca, miseranda e mal ridotta,
noi la rifaremo nuova con o senza il buon Riotta!

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