lunedì 31 marzo 2008
Ferrara e il PCI, Berlusconi e la Chiesa
Giuliano Ferrara, per non essere riuscito a suo tempo a diventare segretario del Pci, odia tutti gli ex comunisti, che gli hanno stroncato la carriera. Ora però ha lasciato la tv per dedicarsi ai temi più spirituali (la vita, la morte, le donne boia), con l'idea di indicare la via al Vaticano che tentenna. E non vorremmo essere nei panni di Benedetto XVI quando Ferrara capirà che non diventerà mai papa. Le invidie sono terribili, soprattutto nell'ex centrodestra. Prendete Casini e Berlusconi, che si litigano il popolo cattolico fino all'ultima anima. Casini ha dichiarato ai tg che il cavaliere è irresponsabile quando inventa cordate Alitalia e patetico quando cerca di accreditarsi come candidato della Chiesa. Figurarsi. Berlusconi ieri gli ha replicato di essere condannato a vincere queste elezioni, anche se sarebbe tentato di dire: 'Padre, allontana da me questo calice'. Come Gesù nel Getsemani. Perché lui non è in competizione con Casini. E neppure col papa. Lui se la gioca direttamente con Dio, almeno alla Camera. Al Senato pure col diavolo.
Maria Novella Oppo, Fronte del Video, l´Unità, 30/03/2008
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