domenica 21 dicembre 2008

Il Compagno Tommie Smith




Ricordate il film “Fuga per la vittoria”, quello in cui durante la seconda guerra mondiale uno squadrone di prigionieri formato da Pelè, Bobby Moore, Osvaldo Ardiles e Sylvester Stallone battevano i nazisti e il bene trionfava sul male? Beh, una partita del genere si è giocata davvero. Era il 9 agosto 1942, in campo a Kiev c'erano una selezione formata da calciatori della Dynamo e della Lokomotiv contro una squadra formata da ufficiali dell'aviazione tedesca.

La selezione ucraina aveva già giocato alcune partite contro formazioni dell'esercito tedesco e le aveva vinte tutte, ma la cosa stava creando problemi e così questa volta gli occupanti tedeschi dissero loro che avrebbero dovuto perdere. Successe quello che a volte succede in questi casi, gli ucraini decisero di giocare al massimo lo stesso e vinsero 4-2. Al contrario del film, però, non ci fu lieto fine, i calciatori ucraini vennero torturati e poi mandati nei campi di sterminio. Se ne salvarono solo due.

Conoscevo lo storia, ma non nei dettagli. Li ho trovati nel libro “TOMMIE SMITH e altre storie di sport e politica” di Rudi Ghedini, edito da Malatempora.
Lo confesso, non sono obiettivo: Rudi Ghedini, interista e di sinistra, è uno dei miei blogger preferiti, e Malatempora è la casa editrice con cui ho pubblicato alcuni libri. Ma il libro è bellissimo lo stesso (qui l'introduzione). Parte dalla storia di Smith e Carlos che sul podio dell'olimpiade del '68 in Messico abbassano il volto e alzano il pugno col guanto nero. E' l'immagine simbolo dell'impegno politico degli sportivi, e nel libro ce ne sono tantissime altre. Purtroppo siamo abituati a sportivi che pensano solo ai soldi e alla figa, che non fanno che ripetere sport e politica devono essere distinti e se gli si parla di impegno civile al massimo danno qualche spicciolo in beneficenza.
Basta vedere che è successo, o meglio, cosa non è successo, a Pechino, dove nessuno ha parlato di diritti umano salvo poi, dopo il ritorno in Italia, regalare i propri attrezzi sportivi al Dalai Lama.

Rudi Ghedini ha ricercato aneddoti, storie e leggende, da quelle famose come le conversioni di Mohammed Alì o Kareem Abdul Jabbar, a quelle meno famose del socialista Ottavio Bottecchia o del dissidente Emil Zatopek, passando per le vicende degli atleti della Germania dell'Est o dei pugili neri americani. Un libro da leggere sicuramente, perfetto come regalo di Natale, adatto anche a chi non legge tantissimo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Oltre all'ovvio ringraziamento, ne approfitto per farti i migliori auguri per le feste. Nella vita, nelle opere, nel calcio...
ciao, Rudi

Sandro ha detto...

Ricambio gli auguri, in particolare per quelli che riguardano il calcio :-)

Anonimo ha detto...

In tema calcistico, non può non far riflettere la constatazione fatta in diretta TV dalla sempre bellissima Alba Parietti: niente niente vi conosce?

http://magazine.libero.it/gossip/generali/alba-parietti-insulti-ne9032.phtml

Sandro ha detto...

Purtroppo (o per fortuna?) non conosciamo la Parietti, per il resto fortunatamente non facciamo parte nè di quelli che gridano parolacce ai vip nè di quelli che non scopano da 30 anni :-)